Bow-wow from Post bubble city, Atelier Bow-wow, INAX publishing, Tokyo, 2006.
Nell'introduzione vengono fatte delle considerazioni riguardo ad uno scivolamento verso l'individuo.
La spazio utlimo, il corpo, come qualcosa di sociale.
Si domandano se paradossalmente oggi la progettazione di case per un singolo non si possa considerare come edilizia sociale/pubblica.
MICRO PUBLIC SPACE
"Miscro public spaces emerges from adjusting the postures of people and their layout in a space. Through our installations and forniture for a member of art exhibitions, this has become a series" p.173
Infatti ciò che hanno esposto alla Biennale di architettura di Venezia nel 2008 era esattamente questo (posterò la foto). Mi vengono in mente altri esperimenti di piccoli "strumenti" in grado di generare spazi: gli Stalker a Campo Boario e molte installazioni dei Cliostraat, di cui una anche a Tokyo.
Nell'articolo Re:contextualism del suo libro intitolato After the crash, architecture in Post-bubble Japan, Thomass Daniell sostiene che la generazione dei Bow-wow è più attenta al contesto ed inoltre si lavora con budget ridotti e in progetti di scala molto più piccola.
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