domenica 3 gennaio 2010

l'algoritmo al potere

L'algoritmo al potere. Vita Quotidiana ai tempi di google, Francesco Antinucci, Editori Laterza, Bari 2009.

I-phone (p. 12)

L'i-phone non è un telefonino, e non è un browser per internet e non è neanche un computer, né un i-pod, né un navigatore satellitare, né una macchina fotografica ecc. L'i-phone fa tutte queste cose, ma le fa integrandole in un sistema che sfrutta crucialmente il web ed è pensato per essere in movemento. Ed è questo "sfruttare" e questo "essere pensato per" che è fondamentale. [...] Questo sistema integrato è molo, molto più che la somma delle parti: non soltanto per il banale, anche se validissimo, motivo di una maggiore efficienza efficacia (vedi il paragone con la guida/mappa fisica), ma perchè a questi livelli si aprono possibilità tali da modificare sostanzialmente comportamenti e abitudini della generalità delle persone. In un certo senso, l'integrazione va a comprendere le persone: aspetti non secondari della vita della persona vengono integrati nella tecnologia e nella rete. Ne vedremo subito qualche esempio.


social networking (p.25)

Già, ma cosa ci si fa con questa strana possibilità? [comunicazione molti a molti portata da internet, ndr] E' facile dirlo dopo che è successo, ma è molto difficile immaginarlo prima sulla sola base della descrizione appena data, che è tutto ciò che la tecnologia letteralmente abilità. La chiave di volta è la reciprocità di ruolo insita in questa struttura, portata a livello di un'intera comunità: definita questa comunità come tale (attraverso un tema di interesse, o caratteristiche dei partecipanti, o qualunque altra cosa/attività), ne risulta il social networking. E questa si che è una vera e grande innovazione. Questo è qualcosa che non è mai esistito prima, qualcosa che si aggiunge sia come forma sia come contenuto, una nuova "forma-contenuto", se si vogliono usare i due termini precedenti

i-phone + social networking (p.110)

...App store che è costruito con la logica del social networking applicato alla produzione del software: chiunque può non solo scaricare il software ma anche produrlo e metterlo nello store, ed è proprio questo che ha generato la sua crescita esponenziale.

differenziazione cognitiva (p.81)

Coloro che sanno, e sopratutto coloro che più sanno, beneficiano enormemente del web [...], mentre coloro che sanno meno finiscono col saperne ancora di meno: rispetto alle fonti "garantite" [dedica un capitolo a wikipedia e a Citizendium, una specie di wikipedia controllata da esperti: http://en.citizendium.org/wiki/Welcome_to_Citizendium] di una volta, oggi è molto più facile assorbire errori/falsità o irrilevanze. Così, la rete, proprio per i suoi meccanismi egalitari di accesso diretto di tutti a tutto, finisce con l'aumentare, anzichè diminuire la differenziazione cognitiva.

Entusiasti, incazzati e prime donne (p.65)

Ovvero il profilo degli utenti "attivi" che inseriscono giudizi (per esempio nei ranking delle guide dei ristoranti) e determinano le classifiche che poi tutti gli utenti seguono.

Cosa ha determinato il successo di google (p.42)

I fondatori di Google e il loro staff tecnico hanno messo alla base del loro operare alcune idee strategiche di importanza fondamentale. La prima di queste era prendere sul serio - già dalla metà degli anni Novanta - che la crescita del web era letteralmente esponenziale e, sopratutto, che avrebbe continuato ad esserlo. (a metà del '94 c'erano in tutto 2700 siti web) Questa idea aveva alcune conseguenze cruciali che invece i concorrenti non furono in grado di identificare. La prima - più ovvia- che il bisogno di avere un motore di ricerca efficiente sarebbe aumentato ancora più del web. La seconda - meno ovvia- che nessuna procedura di ricerca basata sull'impiego di personae umano avrebbe potuto stare dietro a questi ritmi di crescita e a queste dimensioni: dunque la ricerca avrebbe dovuto essere esclusivamente algoritmica.
Il PageRank, nome dell'algoritmo, tiene traccia di tutti i legami ipertestuali che puntano a una determinata pagina e assume che quanto più numerosi sono questi tanto più alto è il "rango", l'importanza di una pagina: a prima vista, una misura abbastanza grossolana. Se però si utilizza il criterio ricorsivamente, le cose cambiano. Si va allora a vedere quante citazioni hanno a loro volta le pagine da cui provengono le citazioni alla pagina target e in base a questo si assegna un valore anche alla citazione: la citazione da parte di una pagina poco citata avrà un valore inferiore a quella di una pagina che è citata molto. Questo processo può essere itarato illimitatamente. L'unico limite è l'ampiezza della base dati e la potenza di calcolo disponibili. (Qunidi se si ha la seconda la scommessa era puntare sulla prima, nel 2004 google contava 8 miliardi di pagine contate poi il dato non è stato più comunicato)
Il fatturato di Google del 2008 è stato di 21 miliardi di dollari, il 98% derivava da entrate pubblicitarie.

possibilità di creare profili delle persone sempre più accurati attraverso internet e il social networking (p.100 quando parla dei sistemi di controllo dei giocatori di Las Vegas, p.112 quando parla di facebool)

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