lunedì 31 maggio 2010

il territorio dell'architettura II

"Quest'idea di paesaggio come insieme ambientale totale che abbiamo cercato in questo scritto di offrire all'architettura deve muovere, invece che verso la conservazione o ricostruzione dei valori naturali separati, verso il riconoscimento della materialità dell'intero ambiente antropogeografico come operazionabile e continuamente intenzionabile, e fare riferimento alla fruibilità totale come ad un valore indispensabile, riconoscibile come struttura dell'ambiente al di là dello stesso modello di cultura." p.93

venerdì 28 maggio 2010

il territorio dell'architettura I

"Esiste tuttavia ua materia generalissima per così dire primaria che tutte le comprende, che è in qualche modo la materia essenzialedell'architettura, ciò di cui l'architettura si occupa. [...] Lo abbiamo già prima preannunciato: questa materia si può definire come la forma fisica dell'ambiente in funzione dell'abitare umano. Essa è in qualche modo ciò che per la letteratura è il corpo della lingua: insieme strumento e utensile e, come tale, codice e materia prima da trasformare e reinventare per farla vivere."

p.44 Il territorio dell'architettura, Vittorio Gregotti, Universale economica Feltrinelli, seconda edizione settembre 2008, prima edizione nella collana "materiale" 1966, Milano

"Perciò il mio problema, quando progetto, è di fare architettura, non di rimandare a un altro oggetto, non per simboleggiare o significare una certa cosa, ma per fare una cosa, per costruire un luogo

martedì 25 maggio 2010

Pierre Levì - cyberspazio

"Secondo questo approccio, il maggior progetto architettonico del XXI secolo consisterà nell'immaginare, costruire, sistemare l'ambito interattivo e mutevole del cyberspazio. Forse allora sarà possibile lasciarsi alle spalle la società dello spettacolo per inaugurare un'era post-mediatica, nella quale le tecniche di comunicazione serviranno a filtrare i flussi di conoscenze, a navigare nel sapere e a pensare insieme piuttosto che a trasportare masse di informazioni"

P. Levì, l'intelligenza collettiva

Leonardo Benevolo. Le origini dell'urbanistica moderna

Reazione ai problemi della nuova città industriale (inizio '800 Francia e Inghilterra)

UTOPISTI: Owen, Saint Simon, Fourier (falansterio), Godin.

TECNICI: nuovi regolamenti igenici, nuovi impianti, nuovi strumenti giuridici (l'idea di esproprio nasce in quegli anni). --> moderna legislazione urbanistica

Dopo il '48 vi fu una perdita della connessione tra istanze politiche e urbanistiche:
(paternalismo dei conservatori)
("distrazione" di Marx ed Engels)

"Questa è la tesi centrale del libro, che contiene anche un'indicazione per il dibattito odierno. Le istanze rinnovatrici della cultura urbanistica moderna possono infatti tradursi in realtà solo ritrovando i contatti con le forze politiche che tendono a un'analoga trasformazione generale della società."

Roberto Saviano su Scampia

"D'altronde Scampia possiede nel nome il suo spazio. Scampia, parola di un dialetto napoletano scomparso, definiva la terra aperta, zona di erbacce, su cui poi a metà degli anni'60 hanno tirato sù il quartiere e le famose Vele. Il simbolo marcio del delirio architettonico o forse più semplicemente un'utopia di cemento che nulla ha potuto opporre alla costruzione della macchina del narcotraffico che si è innervata nel tessuto sociale di questa parte di terra."

da Gomorra, p. 75

G.I.D. gender identity disorder

Si tratta di un Manga di Yoko Shoji del 2006 che narra le vicende di Akiko, una ragazza che vuole essere uomo. Un tema molto attuale nel Giappone di oggi in una società non molto aperta e tollerante ma in rapidissimo cambiamento.

Edizione italiana di Kappa edizioni, tradotto dal giapponese da Rebecca Suter

www.kappaedizioni.it

lunedì 24 maggio 2010

Enea Piccolomini su Bernardo Rossellino

"Erano state riferite al pontefice molte accuse contro l'architetto: che si era comportato disonestamente e aveva commesso errori di costruzione, e si era assunto il lavoro con un preventivo di 18.000 ducati e ne aveva spesi cinquantamila, perciò [...] avrebbe dovuto essere condannato a risarcire le spese. Era fiorentino questo architetto Bernardo, odioso quindi ai senesi a motivo della sua stessa patria; e tutti in sua assenza gli davano addosso. Pio, dopo che ebbe esaminato i lavori e contemplata tutta quella chiara bellezza, lo convocò e gli disse: hai fatto bene a mentirci sulla spesa futura dell'opera; se ci avessi detto il vero non ci avresti mai persuaso a metter fuori una si gran somma, e questo nobile Palazzo e la Cattedrale stupenda fra quante sono in Italia, non esisterebbero. Per merito del tuo inganno sono sorti in breve tempo questi meravigliosi edifici, che tutti lodano, tranne pochi, rosi dall'invidia e dal livore."

Promana una fragranza di attualità dalle parole con cui Pio II Piccolomini (1458-64) nei Commentari loda Bernardo Rossellino per le architetture della splendida Pienza.

Il tempio di legno - Giappone - collezione di sabbia IV

In Giappone ciò che è prodotto dall'arte non nasconde né corregge l'aspetto naturale degli elementi di cui è formato. Ecco una costante dello spirito nipponico che i giardini aiutano a comprendere. Negli edifici e negli oggetti tradizionali sono sempre riconoscibili i materiali di cui sono fatti, così come nella cucina.

p.183

Qui siamo nell'universo del legno: l'antico è ciò che perpetua il suo disegno attraverso il continuo distruggersi e rinnovarsi degli elementi perituri.

p.184

Il rovescio del sublime-collezione di sabbia III

"A lei piace tutto questo?" (uno studente chiede a Calvino a prposito del giardino del palazzo imperiale di Kyoto, ndr)
"Io non posso fare a meno di pensare che questa perfezione e armonia è costata tanta miseria a milioni di persone, per secoli."

"ma il costo della cultura non è sempre questo?" obietto. Crearsi uno spazio e un tempo per riflettere e immaginare e studiare presuppone un'accumulazione di ricchezza, e dietro a ogni accumulazione di ricchezza ci sono vite oscure sottoposte a fatiche e sacrifici e a oppressioni senza speranza. Ogni progetto o immagine che permetta di tendere a un altro modo d'essere fuori dell'ingiustizia che ci circonda porta il marchio dell'ingiustizia senza la quale non sarebbe stato concepito.
"Sta a noi vedere questo giardino come lo spazio d'un altra storia, nato dal desiderio che la storia risponda ad altre regole - dico, ricordandomi d'aver letto di recente un'introduzione di Andrea Zanotto in cui quest'idea è applicata al Canzoniere di Petrarca -, come la proposta d'uno spazio e d'un tempo diversi, la dimostrazione che il dominio totale del frastuono e del furore può essere messo in crisi..."

p.180

p.180

La città scritta:epigrafi e graffiti-collezione di sabbia II

Quando pensiamo a una città romana dei tempi dell'Impero immaginiamo colonnati di templi, archi di trionfo, terme circhi teatri, monumenti equestri, busti ed erme, bassorilievi. Non ci viene in mente che in questa muta scenografia di pietra manca l'elemento che era il più caratterizzante, anche visivamente, della cultura latina: la scrittura. La città romana era innanzitutto una città scritta, ricoperta da uno strato di scrittura che s'estendeva sui frontoni, sulle lapidi, sulle insegne. [...]
Invece nella città medioevale la scrittura era scomparsa: sia perché l'alfabeto aveva cessato d'essere un mezzo di comunicazione alla portata comune, sia perché non c'erano più spazi che potessero ospitare scritte né che convogliassero su di esse gli sguardi: le vie erano strette e tortuose, le mura tutte sporgenze e bugnati e archivolti; il luogo dove si trasmettevano e custodivano i significati d'ogni discorso sul mondo era la chiesa, i cui messaggi erano orali o figurali, più che scritti.

p. 103

vedere saggi di Armando Petrucci, La scrittura fra ideologia e rappresentazione.

"Dalla prima pagina in cui evoca la città romana tutta ricoperta di scrittura tanto ufficiale che privata, alle ultime in cui celebra la guerriglia sessantottesca dei graffiti, Petrucci insegue un ideale di "città scritta", di luogo saturo di messaggi articolati in segni alfabetici, che vive e comunica attraverso il depositarsi di parole esposte agli sguardi". (una traccia per le città invisibili)

p.107

La colonna Traiana raccontata-collezione di sabbia I

Uno dei saggi contenuti in "collezione di sabbia" di Italo Calvino, Mondadori, 2010, po.95

Perché ciò che fa l'eccezionalità della Colonna non sono soltanto i suoi quaranta metri d'altezza, ma la sua "narratività" figurativa (tutta di dettagli minuziosi di grande bellezza) che richiede una "lettura" tutta di seguito della spirale di bassorilievi lunga duecento metri che narra le due guerre di Traiano in Dacia (101-102 e 105 d.C.). Mi ha accompagnato Salvatore Settis, professore di archeologia classica all'Università di Pisa.

Rivoluzione urbanistica a Trento

Praticamente in qualsiasi città occidentale esiste un documento come il P.R.G. (town plan) , documento che indica quali sono le decisioni pubbliche che l’amministrazione desidera prendere in futuro e specifica anche quali sono i diritti e gli obblighi degli operatori privati in relazione ai terreni edificabili e/o agli edifici e usi esistenti

Strumento (il P.R.G.) vecchio e insufficiente tendeva a ripetersi e autoconservarsi e considerava la città come un sistema chiuso e tendeva a raggiungere le forme della città ideale.

Le condizioni per un miglioramento debbono avvenire a partire da definizioni formali relativamente aperte, e chiare, così da poter essere accettate e percepite come regole obbligatorie per ottenere una città più giusta. (vedi libro su Venezia e le acque: legge=vita, ndr) Ciò porta a cercare nuove maniere di esprimere la forma urbana a partire dai processi, anziché da sistemi morfologici chiusi, di cercare anche forme di composizione urbana di natura diversa.
Se prima ogni dato o funzione del piano originava forme specifiche che configuravano la città, oggi si debbono considerare le condizioni per programmi complessi

Joan Busquets

domenica 2 maggio 2010

dino Gavina

Andrea ci ha portato a vedere vicino a Fano uno dei luoghi di produzione della Simon Gavina e naturalmente ci ha raccontato un po' di questo personaggio.
Andando a sfogliare un libro di casa Morpurgo, ovvero un catalogo di Brera di una mostra a lui dedicata, ho scoperto un po' meglio questa figura. Tra le cose interessanti c'è il ruolo di Lucio Fontana che fece conoscere a Gavina una serie di architetti milanesi che lo influenzarono molto: Marco Zanuso, Pier Giacomo Castiglioni, Luigi Caccia Dominioni, ecc.
La fabbrica che abbiamo visto è stata realizzata da Kazuhide Takahama che è stato uno dei principali collaboratori di Gavina.
Prodi, allora presidente dell'IRI, affidò a Gavina e il suo staff di ripensare all'immagine delle autostrade italiane, il progetto poi si arenò.
Gavina fu promotore di diverse mostre d'arte ed eventi che portarono allu luce artisti poco conosciuti in Italia. Era amico di Marna Abramovic che rea già operativa negli anni '70.
Fondò il centro Duchamp che si dedicava alla riproduzione di pezzi d'arte e di sperimentazione, fondo la Flos, mise in produzione i mobili di Breuer.
Una figura interessantissima attraverso la quale sarebbe possibile ripercorrere e studiare lo sviluppo dell'Italia dopoguerra e il ruolo internazionale che assunse negli anni '60 e '70.

da approfondire:
Virgilio Vercelloni
Gavina e Sgarbi

nessun ricordo

In questa domenica di fumetti ho letto questo lavoro di Giovanni Marchese (soggetto e sceneggiatura) e Luca Gregorio Patanè (disegni) intitolato "Nessun ricordo". Attraverso la storia di Turi Barresi, siciliano, si narra la vicenda dei campi di lavoro e di rieducazione nazisti dove finirono molti italiani mandati dal sindacato fascitaa lavorare in Germania. In particolare Turi Barresi finì a Reichenau, vicino a Innsbruck. Oggi al posto del campo c'è un centro commerciale e la memoria di questo luogo rischia di essere perduta.

Edito da Tunuè edizioni, 2009, Latina, Italy
www.tunue.com

berlin. graphic novel

Berlin. La città delle pietre.

E' una storia a fumetti ambientato a berlino durante 1 anno della repubblica di Weimar.
Le tensioni estreme di quel periodo storico legate alle vite quotidiane di personaggi rappresentative delle correnti e dei movimenti dell'epoca.
Il 9 novembre 1918 nasce la repubblica di Weimar dopo le proteste della popolazione che fecero abdicare Willem III, il Keiser.
Da ricordare l'omicidio di Rosa Luxemburg a Karl Liebnecht il 15 gennaio 1919 ad opera del governo da poco insediato che temeva le "derive" comuniste.

L'autore si chiama Jason Lutes, americano.
http://en.wikipedia.org/wiki/Jason_Lutes

In Italia il lavoro è edito da Coconino Press, Bologna.
www.coconinopress.com