domenica 6 maggio 2012
una città è una dannata, sfuggente, complicatissima cosa.
Parlare di una città, scriveva Ripellino in uno dei passaggi fulminanti del suo capolavoro, Praga magica, non può essere che una narrazione "sconnessa, sbandata, a frastagli, scritta nell'insicurezza e nei mali, con disperàggine e con pentimenti continui, con l'infinito rimorso di non conoscere tutto, perché una città, anche se assunta a scenario di una flanerie innamorata, è una dannata, sfuggente, complicatissima cosa"
Dal sito del laboratorio urbano di Trento
Cercare e leggere Praga Magica di Angelo Maria Ripellino
giovedì 19 aprile 2012
the day the earth stood still
domenica 15 aprile 2012
massima di Michelangelo
Lo studio Waelchli e Brauen per il 2012 ha fatto un calendario dove ogni giorno c'è la citazione di una frase di un architetto.
Il 6 marzo hanno scelto una frase di Michelangelo Buonarroti che è nato il sei marzo 1475.
If people knew how hard I had to work to gain my mastery, it would be not seem so wonderfall at all.
di inconscio, funghetti allucinogeni, stanze anecoiche e altro
La nostra mente ha bisogno di stimoli, imput. Parlando con Vernes, il ragazzo di Sandra si diceva che la nostra mente a costantemente bisogno di stimoli. Lui mi diceva che se non ci sono dall'esterno ad un certo punto interviene il subconscio e così si può esplorarlo.
Leggo questo articolo dal corriere dove si dice che una persona non riesce a stare per più di tre quarti d'ora in una camera anecoica, senza nessun rumore, si rischia di impazzire.
fa riflettere...
http://www.corriere.it/esteri/12_aprile_15/stanza-silenzio-burchia_e4a5625a-86fe-11e1-9381-31bd76a34bd1.shtml
martedì 10 aprile 2012
il mestiere dell'architetto 1
mischa: « Quello dell'architetto è un mestiere d'avventura: un mestiere di frontiera, in bilico tra arte e scienza. Al confine tra invenzione e memoria, sospeso tra il coraggio della modernità e la prudenza della tradizione. L'architetto fa il mestiere più bello del mondo perché su un piccolo pianeta dove tutto è già stato scoperto, progettare è ancora una delle più grandi avventure possibili." RPiano
per motivarti un po'
10 aprile 2012
per motivarti un po'
10 aprile 2012
lunedì 27 febbraio 2012
il sabotatore. o la quinta colonna
Film di Hitchcock del '42.
Molte scene geniali. Andrebbero riviste, anche per i luoghi in cui è girato. Radio city music hall, Rockfeller center, statua della libertà. E' un regista che usa lo spazio. E' stato sicuramente usato come spunto per altre decine di film successivi.
Ci mette dentro una carovana del circo, degli spari in un cinema che si confondono con quelli veri...
Mi viene in mente "il fuggitivo" con Harrison Ford che sembra quasi un remake di questo film.
C'è anche una nave sabotata rovesciata in mare che è uguale all'immagine di questi giorni della Costa Concordia.
martedì 24 gennaio 2012
Il deserto dei tartari
Il tempo passa velocemente.
«I mesi passavano, passavano gli anni e io mi chiedevo se fosse andata avanti sempre così, se le speranze, i sogni inevitabili di quando si è giovani, si sarebbero atrofizzati a poco a poco, se la grande occasione sarebbe venuta o no, e intorno a me vedevo uomini, alcuni della mia età altri molto più anziani, i quali andavano, andavano, trasportati dallo stesso lento fluire e mi domandavo se anch’io un giorno non mi sarei trovato nelle stesse condizioni dei colleghi dai capelli bianchi già alla vigilia della pensione, colleghi oscuri che non avrebbero lasciato dietro di sé che un pallido ricordo destinato presto a svanire».
Citazione trovata in un articolo di Tommaso Pincio (scrittore), in cui racconta una cosa interessante: prima di essere scrittore lavorava in una galleria d'arte, un giorno si presentò un sedicente artista che gli chiese dei soldi per andare in America, glieli diede. Anni dopo scoprì che si trattava di Maurizio Cattelan (con una faccia ala Totò) aveva fatto una performance "fondazione" Oblomov, ovvero aveva offerto 10000 dollari a un artista che si fosse impegnato a non esporre per una anno, per questo raccogleiva i soldi; siccome nessuno accettò si tenne il "premio" e andò in America. Il resto è storia.
P.S. Tommaso pincio è lo pseudonimo di Thomas Pynchon un autore americano che sembra interessante, da scoprire, ha scritto V. e altri romanzi
sabato 7 gennaio 2012
monna Lisa Overdrive
Monna Lisa Overdrive è un libro di William Gibson scritto nel 1988.
Willian Gibson è uno dei padri del così detto genere cyberpunk.
In Italia è uscito nel 1991 per Arnoldo Mondadori edizioni.
Gibson ha intuito la potenza e l'espansione della rete internet. Ha aggiunto altri elementi che vedremo se saranno corretti: la rete è una senso-rete, in grado di coinvolgere più profondamente l'utente tanto che alcuni protagonisti morti nella realtà continuano a vivere nella rete.
Però Gibson non perde di vista il corpo, certo viene modificato ed è una sorta di veicolo o supporto però è sempre presente. Anche la città è presente.
E' interessante la ricerca di certi personaggi sulla forma del cyberspazio. Una delle conclusioni è che il cyberspazio o la rete ha preso coscienza di sé stesso e però alla fine viene fuori che forse c'è un'altra forma di cyberspazio non creata dall'uomo ma creata da chissà chi?
Negli anni '80 negli Stati Uniti il Giappone rappresentava uno spauracchio o comunque un paese che avrebbe eguagliato se non superato gli USA per potenza e sviluppo tecnologico. I poli attorno a cui ruota la narrazione sono Londra, Tokyo e l'"agglomerato" ovvero New York.
Il GOMI
Il trentacinque per cento degli edifici di Tokyo era costruito sul Gomi, su tratti di terra emersa strappata alla Baia dopo in secolo di scarico sistematico di rifiuti. Là, il Gomi era una risorsa da amministrare, raccogliere, selezionare e interrare con cura.
p.135
"no" rispose Genthry "non è un simstim. E' totalmente interattivo. E' anche questione di scala. Se questo è un biosoft di classe Aleph là dentro potrebbe letteralmente esserci di tutto. In un certo senso, potrebbe essere un approssimazione del tutto."
p.130
Willian Gibson è uno dei padri del così detto genere cyberpunk.
In Italia è uscito nel 1991 per Arnoldo Mondadori edizioni.
Gibson ha intuito la potenza e l'espansione della rete internet. Ha aggiunto altri elementi che vedremo se saranno corretti: la rete è una senso-rete, in grado di coinvolgere più profondamente l'utente tanto che alcuni protagonisti morti nella realtà continuano a vivere nella rete.
Però Gibson non perde di vista il corpo, certo viene modificato ed è una sorta di veicolo o supporto però è sempre presente. Anche la città è presente.
E' interessante la ricerca di certi personaggi sulla forma del cyberspazio. Una delle conclusioni è che il cyberspazio o la rete ha preso coscienza di sé stesso e però alla fine viene fuori che forse c'è un'altra forma di cyberspazio non creata dall'uomo ma creata da chissà chi?
Negli anni '80 negli Stati Uniti il Giappone rappresentava uno spauracchio o comunque un paese che avrebbe eguagliato se non superato gli USA per potenza e sviluppo tecnologico. I poli attorno a cui ruota la narrazione sono Londra, Tokyo e l'"agglomerato" ovvero New York.
Il GOMI
Il trentacinque per cento degli edifici di Tokyo era costruito sul Gomi, su tratti di terra emersa strappata alla Baia dopo in secolo di scarico sistematico di rifiuti. Là, il Gomi era una risorsa da amministrare, raccogliere, selezionare e interrare con cura.
p.135
"no" rispose Genthry "non è un simstim. E' totalmente interattivo. E' anche questione di scala. Se questo è un biosoft di classe Aleph là dentro potrebbe letteralmente esserci di tutto. In un certo senso, potrebbe essere un approssimazione del tutto."
p.130
mercoledì 4 gennaio 2012
verso un'architettura 1
Architettura è stabilire rapporti emozionali con materiali grezzi.
L'architettura è al di là dell'utile.
L'architettura è fatto plastico.
Spirito d'ordine, unità d'intenzione, il senso dei rapporti; l'architettura comporta delle quantità.
La passione fa di pietre inerti un dramma.
p. 121 Verso un'architettura. Le Corbusier. Longanesi & C. A cura di Pieluigi Cerri e Pieluigi Nicolin
L'architettura è al di là dell'utile.
L'architettura è fatto plastico.
Spirito d'ordine, unità d'intenzione, il senso dei rapporti; l'architettura comporta delle quantità.
La passione fa di pietre inerti un dramma.
p. 121 Verso un'architettura. Le Corbusier. Longanesi & C. A cura di Pieluigi Cerri e Pieluigi Nicolin
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