sabato 22 gennaio 2011
Dan Flavin riflessione
Leggendo la tesi di Federica sulle installazioni di Dan Flavin a Villa Panza a Biumo mi viene da fare la riflessione, probabilmente molto banale e meglio formulata già da altri, che ciò che rientra nella categoria di opere d'arte è oggi qualcosa che crea delle situazione particolari di percezione. Ovvero le opere d'arte sono come dei dispositivi (spaziali, concettuali, raramente figurativi) che creano una situazione o un'atmosfera che dispongono il fruitore in un certo modo e ,a volte gli comunicano qualcosa. Mi sembra importante sottolineare la differenza tra opere informano e comunicano. Nel senso che l'informazione è codificata e decodificata la comunicazione può avvenire attraverso canali altri che non presuppongono una codifica-decodifica (mi riferisco in particolare alla pittura religiosa ad esempio).
A tal proposito mi viene in mente il film di Bellocchio "l'ora di religione" dove una presunta insegnante di religione, parlando al protagonista che è un pittore, gli dice che nei suoi quadri lui esprime il meglio e sembra più concentrato non sulle figure ma nel contorno e poi aggiunge "Come i pittori del rinascimento che potevano esprimere il meglio nello sfondo, nel poco spazio che le figure dei santi lasciavano libero.
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