Stabat Mater - Tiziano Scarpa
Einaudi 2008
Venezia, antico Ospedale della Pietà, ex orfanotrofio dove Vivaldi insegnava e dirigeva le sue allieve (le orfane). Questa lèambientazione e il punto di vista scelto da Scarpa per il suo romanzo.
A volte, delle ragazze nobili entrano nel convento per prendrere lezioni di musica e introducono, senza volerlo, parole nuove che hanno un effetto dirompente sulle orfane che vivono in clausura; parole come "passione"
"Le ragazze portano qui dentro parole nuove, o ne pronunciano di già conosciute, ma con significati che non avevo ancora sentito usare. Sono più ricche di noi anche perché vivono più cose e sanno come chiamarle." [...]
"Quante cose sento in me che non riconosco perché non so come chiamarle![...] "
"Le parole sono come gusci vuoti dove ha anitato un mollusco, ma io non so come ci si sta dentro."
Mi chiedo se in questa epoca di cambiamenti veloci, di informatione abbondante anche noi forse non abbiamo tutte le parole per descrivere quello che ci accade o quello che sentiamo. Come riempire questi gusci che abbiamo o trovarne di nuovi per i significati che questa esistenza ci suggerisce.
"Far morire insieme a sé stesse anche la propria paura di morire. Questo fanno le suore. Non so se considerlarle vigliacche o sante, per questo." pag. 47