domenica 6 maggio 2012

una città è una dannata, sfuggente, complicatissima cosa.

Parlare di una città, scriveva Ripellino in uno dei passaggi fulminanti del suo capolavoro, Praga magica, non può essere che una narrazione "sconnessa, sbandata, a frastagli, scritta nell'insicurezza e nei mali, con disperàggine e con pentimenti continui, con l'infinito rimorso di non conoscere tutto, perché una città, anche se assunta a scenario di una flanerie innamorata, è una dannata, sfuggente, complicatissima cosa" Dal sito del laboratorio urbano di Trento Cercare e leggere Praga Magica di Angelo Maria Ripellino